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domingo, 30 de marzo de 2014

27.04 Oratorio para el Papa Juan XXIII por Marco Frisina



Sulle note di Papa Giovanni XXIII - Amarcord dell'oratorio musicale di Frisina 

L'amarcord dell'oratorio musicale su Papa Giovanni. L'opera, musicata e diretta dal Maestro monsignor Marco Frisina, è stata eseguita dai giovani coristi e orchestrali del Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo in prima mondiale sabato 22 febbraio 2014. E ha registrato il tutto esaurito anche l'indomani, domenica 23 febbraio 2014, presso l'auditorium del Seminario Vescovile Giovanni XXIII. L'oratorio musicale dal titolo "Venne un uomo mandato da Dio. Il suo nome era Giovanni" rientra nell'ambito delle iniziative della Fondazione Papa Giovanni XXIII e della Diocesi di Bergamo in vista della canonizzazione del beato Roncalli. L'opera, sia nella prima mondiale che nella replica, è stata preceduta dalle emozionanti parole di Papa Giovanni, pronunciate nell'ottobre 1962 dalla finestra del Palazzo Apostolico. All'indimenticabile discorso della luna è seguito un video saluto del neo cardinale Loris Capovilla, segretario di Papa Giovanni XXIII. In prima fila, insieme a numerose autorità, il vescovo di Bergamo Francesco Beschi che, alla fine dell'oratorio musicale, dopo uno scrociante e interminabile applauso, ha espresso parole di compiacimento e gratitudine nei confronti del Maestro Frisina, dei musicisti e degli organizzatori. 
Un trionfo. GRAZIE A TUTTI ANGELO GIUSEPPE RONCALLI ANGELO GIUSEPPE RONCALLI



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 Inno a Giovanni XXIII "Pastore buono del gregge di Cristo"
Publicado el 12/03/2014 -
 L'Inno a Giovanni XXIII "Pastore buono del gregge di Cristo" - testo della Fondazione Papa Giovanni XXIII e musica del Maestro Marco Frisina - eseguito dai giovani coristi e orchestrali del Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo durante la prima mondiale dell'oratorio musicale dedicato a Papa Roncalli. . Subido por ANGELO GIUSEPPE RONCALLI


Sulle note di Papa Giovanni XXIII - La prima mondiale dell'oratorio musicale di Frisina (Backstage)
Publicado el 25/02/2014 - Subido por ANGELO GIUSEPPE RONCALLI
 Una duplice standing ovation. La prima mondiale dell'oratorio musicale su Papa Giovanni, composto dal Maestro monsignor Marco Frisina, sabato 22 febbraio 2014 ha registrato il tutto esaurito presso l'auditorium del Seminario Vescovile Giovanni XXIII. L'opera, replicata domenica 23 febbraio 2014, sotto lo sguardo di altre 1000 persone, è stata eseguita dai giovani coristi e orchestrali del Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo. L'oratorio musicale dal titolo "Venne un uomo mandato da Dio. Il suo nome era Giovanni" rientra nell'ambito delle iniziative della Fondazione Papa Giovanni XXIII e della Diocesi di Bergamo in vista della canonizzazione del beato Roncalli. L'opera, sia nella prima mondiale che nella replica, è stata preceduta dalle emozionanti parole di Papa Giovanni, pronunciate nell'ottobre 1962 dalla finestra del Palazzo Apostolico. All'indimenticabile discorso della luna è seguito un video saluto del neo cardinale Loris Capovilla, segretario di Papa Giovanni XXIII. In prima fila, insieme a numerose autorità, il vescovo di Bergamo Francesco Beschi che, alla fine dell'oratorio musicale, dopo uno scrociante e interminabile applauso, ha espresso parole di compiacimento e gratitudine nei confronti del Maestro Frisina, dei musicisti e degli organizzatori. Il video mostra il backstage della prova generale e dell'esecuzione, in prima mondiale, dell'opera.

Domenica  27 Aprile 2014 Coro della Diocesi di Roma, diretto da Mons. Marco Frisina parteciperà alla S. Messa per la Canonizzazione dei Beati Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, Pontefici. La Celebrazione sarà presieduta dal Santo Padre Francesco.

Canti eseguiti dal Coro della Diocesi di Roma:
- Coroncina alla Divina Misericordia
- Aprite le porte a Cristo (Inno al Beato Giovanni Paolo II)
- Inno al Beato Giovanni XXIII
- Totus tuus
- Pacem in terris



La Sera Dei Miracoli - Lucio Dalla



Lucio Dalla∻☆La Sera Dei Miracoli

"La sera dei miracoli"    - Lucio Dalla

È la sera dei miracoli fai attenzione
qualcuno nei vicoli di Roma
con la bocca fa a pezzi una canzone.
È la sera dei cani che parlano tra di loro
della luna che sta per cadere
e la gente corre nelle piazze per andare a vedere
questa sera così dolce che si potrebbe bere
da passare in centomila in uno stadio
una sera così strana e profonda che lo dice anche la radio
anzi la manda in onda
tanto nera da sporcare le lenzuola.
È l'ora dei miracoli che mi confonde
mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle onde.
Si muove la città con le piazze e i giardini e la gente nei bar
galleggia e se ne va, anche senza corrente camminerà
ma questa sera vola, le sue vele sulle case sono mille lenzuola.
Ci sono anche i delinquenti
non bisogna avere paura ma soltanto stare un poco attenti.

A due a due gli innamorati
sciolgono le vele come i pirati
e in mezzo a questo mare cercherò di scoprire quale stella sei
perché mi perderei se dovessi capire che stanotte non ci sei.
È la notte dei miracoli fai attenzione
qualcuno nei vicoli di Roma
ha scritto una canzone.
Lontano una luce diventa sempre più grande
nella notte che sta per finire
e la nave che fa ritorno,
per portarci a dormire.

Cara
Cosa ho davanti non riesco più a parlare
dimmi cosa ti piace
non riesco a capire
dove vorresti andare
vuoi andare a dormire.
Quanti capelli che hai
non si riesce a contare
sposta la bottiglia e lasciami guardare
se di tanti capelli ci si può fidare.
Conosco un posto nel mio cuore
dove tira sempre il vento
per i tuoi pochi anni
e per i miei che sono cento.
Non c'è niente da capire
basta sedersi ed ascoltare
perché ho scritto una canzone
per ogni pentimento
e debbo stare attento a non cadere nel vino
o finir dentro ai tuoi occhi
se mi vieni più vicino.

La notte ha il suo profumo
e puoi cascarci dentro
che non ti vede nessuno
ma per uno come me poveretto
che voleva prenderti per mano
e cascare dentro un letto...
che pena... che nostalgia
non guardarti negli occhi
e dirti un'altra bugia.
Almeno
non ti avessi incontrato
io che qui sto morendo
e tu che mangi il gelato.
Tu corri dietro al vento
e sembri una farfalla
e con quanto sentimento
ti blocchi e guardi la mia spalla.
Se hai paura a andar lontano
puoi volarmi nella mano
ma so già cosa pensi
tu vorresti partire
come se andare lontano fosse uguale a morire
e non c'è niente di strano
ma non posso venire.
Così come la farfalla
ti sei alzata per scappare
ma ricorda che a quel muro
ti avrei potuta inchiodare
se non fossi uscito fuori
per provare anch'io a volare.

E la notte cominciava a gelare la mia pelle
una notte madre che cercava di contare le sue stelle.
Io li sotto ero uno sputo
e ho detto "olé sono perduto".
La notte sta morendo
ed è cretino cercare di fermare le lacrime ridendo
ma per uno come me, l'ho già detto,
che voleva prenderti per mano
e volare sopra un tetto...
lontano... si ferma un treno
ma che bella mattina
il cielo è sereno.
Buonanotte
anima mia
adesso spengo la luce
e così sia



Subido por agf1405 el 16.09.2013

miércoles, 26 de marzo de 2014

Primer año del Pontificado del Papa Francisco






Al cumplirse un año del inicio del Pontificado del Papa Francisco, compartimos la entrevista al P. Provincial, Miguel Cruzado SJ, realizada por la periodista Milagros Leiva.
Padre Miguel Cruzado en No Culpes a la Noche 1


Padre Miguel Cruzado en No Culpes a la Noche 2
Subido el 11 marzo 2014 -
Muy buena presentacion y claridad de todos los temas tratados. Bien por nuestra Iglesia.

Retiro por Semana Santa 2014



Ejercicios Espirituales por Semana Santa 2014

Conéctate con Dios: si tienes entre 17 y 28 años y quieres vivir una Semana Santa diferente, participa de los Ejercicios Espirituales para Jóvenes que organiza la Pastoral Juvenil Jesuita. Informes e inscripciones: esejoven@jesuitas.pe


Si tienes entre 17 y 28 años y quieres vivir una Semana Santa diferente, participa de los Ejercicios Espirituales para Jóvenes que organiza la Pastoral Juvenil Jesuita.


Informes e inscripciones: esejoven@jesuitas.pe
https://es-la.facebook.com/jesuitasperu


 

25.03 Mensaje de la Virgen en Medjugorje - 2014

Virgen de Medjugorje

Mensaje del 25 de Marzo de 2014


Dia de la Anunciacion

Queridos hijos!

Los invito de nuevo: comiencen la lucha contra el pecado como en los primeros días, vayan a la confesión y decídanse por la santidad. El amor de Dios fluirá al mundo a través de ustedes, la paz reinará en vuestros corazones y la bendición de Dios los llenará. Yo estoy con ustedes y ante mi Hijo Jesús intercedo por todos ustedes. Gracias por haber respondido a mi llamado.”



http://www.medjugorje.ws/es/


lunes, 24 de marzo de 2014

Monseñor Oscar Romero, Testigo de la Fe



El Pastor tiene que estar donde está el sufrimiento”: Monseñor Oscar Arnulfo Romero, testigo de la fe


24 marzo 2014  - RealAudioMP3
Este año se conmemora el 34º aniversario del martirio de Monseñor Óscar Arnulfo Romero Galdámez, fue asesinado el 24 de marzo de 1980 mientras celebraba misa en la Capilla del hospital
La Divina Providencia, en El Salvador. El lema del Aniversario: “El Pastor tiene que estar donde está el sufrimiento”, (Homilía, 30 octubre de 1977). Ante los micrófonos de Radio Vaticano, el Sacerdote salvadoreño Reino de los Ángeles Morán Martínez, de la Diócesis de Santa Ana, nos comparte ¿Quién era Monseñor Romero?

“Monseñor Romero verdadero testigo de la fe, sus palabras eran tan sonoras como las campanas, que llegaban a las conciencias de las personas y sigue siendo una inspiración para el trabajo pastoral en tantos sacerdotes, religiosos y laicos, no sólo en El Salvador sino fuera de sus fronteras”, señaló el sacerdote Reino de los Ángeles.


(LEL - Radio Vaticano).

Hallan avion malasio Boeing 777



Confirman que avión de Malaysia Airlines cayó al Océano Índico.
24.03.2014 - Subido por Canal N Peru
Avión de Malasia se estrelló en el océano Índico, murieron todos los ocupantes.

Ver BBC: https://www.youtube.com/watch?v=5gwP9Tw-WVA


 Malaysia Airlines anuncia que el Boeing 777 se estrelló y no hay supervivientes

La compañía aérea Malaysia Airlines ha comunicado a los familiares de los pasajeros del vuelo MH370, desaparecido desde el 8 de marzo, que todas las personas que viajaban a bordo del Boeing 777-200 ER están muertas

En un comunicado oficial ha señalado que se debe "aceptar que todas las pruebas indican que el avión se ha estrellado en el océano Índico". "Lamentamos profundamente tener que asumir sin lugar a dudas que el avión se ha estrellado y que ninguno de los que iba a bordo ha sobrevivido".

En total viajaban en el avión 277 personas de 13 nacionalidades distintas.

http://ecodiario.eleconomista.es/asia/noticias/5647453/03/14/Malaysia-Airlines-anuncia-que-el-Boeing-777-se-estrello-y-no-hay-supervivientes.html#.Kku8hN38Qmet70v



«Jesús nunca está lejos de nosotros pecadores. Él quiere derramar sobre nosotros, sin medida, toda su misericordia» Tweet del Papa Francisco 24 marzo 2014

23.03 Murio Adolfo Suarez Gonzalez




Honores de Estado para despedir a Adolfo Suárez.
Publicado el 24/03/2014 - tv murcia

 ¿Por qué España le debe tanto a Adolfo Suárez?


El perfil de un político audaz que desmontó el régimen franquista. Suárez murió esta mañana, tras luchar 11 años por su salud

23 marzo 2014

El ex presidente del Gobierno español Adolfo Suárez, fallecido hoy a los 81 años, hizo gala durante su gestión (1976-81) de audacia y habilidad, cualidades que le sirvieron para desmontar la dictadura que Francisco Franco dirigió durante casi cuadro décadas.

Suárez falleció a los 81 años en Madrid tras el empeoramiento generalizado de su estado de salud, aquejada ya desde hace años por una enfermedad neurodegenerativa.

Su principal legado es haber propiciado la transición democrática desde el puesto clave de la Presidencia del Gobierno, al que fue aupado por el rey Juan Carlos, con la colaboración de una clase política proclive al consenso.

El monarca ya conocía desde años atrás al joven político que, ambicioso, despuntaba entre las filas del franquismo.

Suárez había sido gobernador civil de la provincia de Segovia, director general de la televisión pública y responsable del partido único existente en el franquismo.
Sin embargo, el rey debió de ver en el joven Suárez el instrumento adecuado para impulsar su deseo de democratizar España.

La tarea no fue fácil porque, aunque procedente del ámbito franquista, Suárez empezó a marcar distancias con ese mundo desde el primer momento de un modo valiente, pero que le granjeó numerosas enemistades.

La extrema derecha y el sector más duro del Ejército vieron a Suárez siempre como un enemigo y él sorteó como pudo las circunstancias que encontró, en especial el terrorismo, que de modo atroz se cobraba decenas de víctimas cada año, y el atraso económico que generaba descontento social.

Frente a estos factores él hizo gala de un carácter persuasivo y tenaz, de político capaz de seducir en las distancias cortas.

Pero también de dirigente con arrojo que apenas cuatro meses después de su toma de posesión logró que las Cortes del franquismo aprobasen la ley para la Reforma Política, una especie de certificado de defunción del régimen.

Destacada fue también la decisión de legalizar el Partido Comunista, anunciada el Viernes Santo de 1977, dos meses antes de las primeras elecciones libres en España en cuatro décadas.

De ese nuevo Parlamento, ya elegido por los ciudadanos, salieron los representantes que consensuaron la Constitución de 1978, un documento del que Suárez dijo: "No resolverá todos nuestros problemas, pero todos seremos protagonistas de nuestra historia".

Encauzada la democracia, que no consolidada, Suárez fue víctima de duros ataques políticos, en especial después de ganar las elecciones de 1979.

Los ataques procedían desde la oposición política, de la prensa, de los militares y también de su propio partido, la Unión de Centro Democrático, un conglomerado de corrientes que no sobrevivió a la transición y que terminó por forzar la salida de Suárez de la jefatura del Ejecutivo.

A finales de enero de 1981 Suárez anunció su dimisión: "Yo no quiero que el sistema democrático de convivencia sea, una vez más, un paréntesis en la historia de España... He sufrido un importante desgaste durante mis casi cinco años de presidente".

Sus palabras pudieron haber sido agoreras, porque en el debate de investidura de su sucesor, Leopoldo Calvo-Sotelo, un grupo de guardias civiles armados asaltó el Congreso para intentar un golpe de Estado que fracasó.

Ese día mostró otra faceta de su personalidad cuando, en medio de los disparos disuasorios de los asaltantes, él optó por permanecer sentado en su silla de presidente, sin tirarse al suelo, como hicieron la gran mayoría de diputados.

Dejó el poder, pero no la política, su gran pasión, y todavía se mantuvo una década en activo, pero su tiempo había pasado y a principios de los 90 optó por abandonar la primera línea.

Afectado por el Alzheimer, Suárez apareció por última vez en público en 2003 y desde entonces se ha convertido en un referente al que sólo en tiempos recientes se ha empezado a reconocer su aportación.

http://elcomercio.pe/
Adolfo Suarez, un político cuya fe movió toda su vida. Publicado el 24/03/2014 - GoyaProducciones Conoce de la mano de su hijo cómo Adolfo Suárez afrontó el sufrimiento y su enfermedad con sentido cristiano. Disponible en www.encristiano.com este extracto pertenece a "Sombra y Luz" una serie en DVD que nos ayuda a comprender y a afrontar el dolor unidos a Cristo.

Temas musicales. Marcha por la Vida 2014




CANCIÓN: UNETE - En la MARCHA POR LA VIDA 2014 .
Publicado el 21/03/2014 - Subido por ong ALA
Tema: Unete
Autor: Daniel Armas

Cancion: Tenemos que Marchar - Marcha por la Vida 2014 .
Publicado el 17/03/2014 - Subido por Marcha por la Vida
Tema: Tenemos que luchar
Autor: Álvaro Ramos Sandoval
Intérpretes: Sandra Muente y Eduardo Guzmán

III Marcha por la Vida en Lima 2014



III Marcha por la Vida en Lima 2014

22 marzo 2014
Entre 150.000 y 300.000 personas en 40 manzanas



Perú bate récords: la Marcha provida de Lima, quizá la más grande en la historia de Hispanoamérica

Es la tercera vez que Lima acoge una gran Marcha por la Vida (www.marchaporlavidalima.org)... y esta vez los peruanos han hecho historia al realizar la que, probablemente, ha sido la mayor manifestación provida de la historia de Hispanoamérica, con entre 150.000 y 300.000 personas.

Niños, jóvenes y adultos marcharon desde las 9 de la mañana del sábado 22 de marzo. Se citaron en el cruce de las avenidas Brasil y Javier Prado y caminaron hacia el Campo de Marte: la comitiva llegó a ocupar una longitud de 40 manzanas en la avenida Brasil (o cuadras, como dicen en América).

Las fotos son impresionantes, aunque eso no ha impedido artículos desafortunados como el de la agencia Andina, que titulaba ridículamente: "Cientos de personas se movilizan por calles de Lima...".

Las fotos aéreas masivas que mostramos aquí y se pueden ver en el Facebook de la convocatoria no se encuentran apenas en la mayoría de los periódicos peruanos, que han escondido la muchedumbre y usan sólo fotos de grupos pequeños.

En el Marco del Día del Niño por Nacer (25 de marzo, fiesta reconocida por el Estado peruano desde 2002), también se han convocado marchas en Piura, Trujillo, Iquitos, Huancayo y Arequipa.

Un mensaje del Papa Francisco

Aunque esta Marcha por la vida no fue felicitada por Twitter por el Papa -como sí hizo en enero durante la Marcha por la Vida de Washington- el Papa sí la apoyó con un mensaje remitido al arzobispo de Lima, el cardenal Juan Luis Cipriani, gran promotor del evento. En la carta, firmada por el Secretario de Estado del Vaticano, el cardenal Pietro Parolin, el Santo Padre alentó a los participantes de la Marcha por la Vida a “esforzarse decididamente por cuanto contribuya a acoger la vida humana desde su primer instante, cuidándola con respeto y ternura y promoviéndola siempre, pues la vida es el derecho básico y fundamental de todo hombre y mujer”.

Al contrario de lo que sucede en España, donde los obispos no se dejan ver en público en manifestaciones desde 2005, el cardenal de Lima subió al estrado a hablar ante la inmensa multitud -como hacen en sus países los cardenales y arzobispos en las marchas provida de Estados Unidos o Canadá- y animó a respetar “la vida, hagamos un Perú en el que haya lugar para todos". “El Perú le dice sí a la vida y no al aborto”, constantó el cardenal ante la gran cantidad de asistentes.




Miles de personas se movilizaron desde Magdalena del Mar hacia Jesús María en el marco de la Marcha por la Vida, actividad organizada por el Arzobispado de Lima para sensibilizar a la población sobre el valor de la vida humana desde la concepción hasta la muerte natural.

Se trata de la tercera edición de esta marcha, que se inició alrededor de las 09:00 horas en el cruce de las avenidas Brasil y Javier Prado y culminó en el Campo de Marte con participación de la cantante Sandra Muente y Daniel Lazo, ganador de "La voz Perú".

La actividad convocó a niños, jóvenes, adultos, así como personas en sillas de ruedas que si bien no podían movilizarse a grandes distancias sí decidieron apoyar la marcha con su presencia. Según los organizadores, más de 250 mil personas se sumaron a esta iniciativa.

Además de personas que profesan la fe católica, también se pudo ver a representantes de la iglesia evangélica, así como judíos, musulmanes, quienes se pronuncian a favor de defender la vida. En esta oportunidad, la marcha llevó como lema "Todos tenemos un niño dentro".

Al final del recorrido el cardenal Juan Luis Cipriani ofreció un discurso, en el que resaltó que el pueblo peruano ama la vida y condena el aborto.

"Queremos el respeto sin condiciones al derecho a la vida desde la concepción hasta la muerte natural. Por eso mi homenaje es a la mujer, a la madre de familia, a todos ustedes que hoy recordando a nuestras madres decimos: ¡gracias por la vida!”, expresó.

Añadió que el Papa Francisco hizo llegar su saludo a todos los peruanos participantes de “tan loable iniciativa, y los invitó a esforzarse decididamente por cuanto contribuya a acoger la vida humana desde su primer instante, cuidándola con respeto y ternura y promoviéndola siempre, pues la vida es el derecho básico y fundamental de todo hombre y mujer”.


http://www.religionenlibertad.com/articulo.asp?idarticulo=34623

http://www.andina.com.pe/agencia/noticia-miles-personas-se-movilizaron-calles-lima-marcha-por-vida-498894.aspx
Videos de la Marcha 2014:
 http://www.rpp.com.pe/2014-03-22-marcha-por-la-vida-llego-al-campo-de-marte-noticia_678808.html

Marcha por la Vida - Lima 2014
Publicado el 23/03/2014 - Pamadeamor

Marcha por la Vida 2014 .
Publicado el 23/03/2014 - Fernando Eslava
250 000 limeños le dijeron NO al aborto. www.topopitt.blogspot.com Entrevista a Martha Chávez, Rafael Santos y Lourdes Flores

Los 5 aprendizajes de Suor Cristina Ssuccia



Cinco aprendizajes que nos deja Sor Cristina con su presencia enThe VoiceItalia



.The Voice IT | Serie 2 | Blind 2 | Suor Cristina Scuccia. +++++

Publicado el 19/03/2014
Suor Cristina Scuccia ha 25 anni, è siciliana ma vive a Milano ed è una suora Orsolina della Sacra Famiglia. Sin da piccola sogna di essere una cantante, nel 2008 le suore Orsoline organizzano un music-hall in cui si ritrova per caso. Non credente, ma in ribellione con la Chiesa... trova poi l'Amore per eccellenza.

Insicura nella vita, viene spinta dalle sue Superiori a partecipare a

The Voice... ed è questa ora la sua Missione!

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Sister Cristina Scuccia 25 years old, is Sicilian but lives in Milan and is an Orsolina nun of the Holy Family.

Her childhood dream was to become a singer, in 2008 the Orsolina Sisters organize a music hall in which she finds herself by chance.

A non-believer, and against the Church ... she instead finds Love.

Insecure in life, she is convinced by her Mother Superiors in participating to The Voice of Italy ... this is now her mission!

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Si esibisce con: "No one" di Alicia Keys.
Si girano tutti e 4 i Coach, in ordine: J-Ax, Noemi, Piero Pelù e Raffaella Carrà.
Sceglie di entrare nel #TEAMJ-AX.


Canali ufficiali "The Voice of Italy":
facebook.com/Thevoiceufficiale
@THEVOICE_ITALY - #TVOI
instagram.com/thevoice_italy
thevoiceofitaly.rai.it



Religiosa de 25 años sorprende con su canto en "La voz Italia"

Una religiosa de 25 años sorprendió en la versión italiana del programa "La Voz" (The Voice) gracias a una interpretación en las audiciones a ciegas del tema "No One" de Alicia Keys, que dejó atónitos a los miembros del jurado.


Todos los componentes del jurado giraron sus sillas ante la actuación de sor Cristina Scuccia y fue Raffaella Carrá la primera en preguntar, llena de incredulidad, si la joven novicia era "verdaderamente" una monja.

"Soy una monja totalmente verdadera", respondió Scuccia, quien especificó que es de origen siciliano.

Inmediatamente después, Carrá preguntó a la concursante cómo se le había ocurrido ir al programa, a lo que la monja respondió: "Porque tengo un don y te lo doy".

Una respuesta que arrancó un enfervorizado aplauso entre el público.

Scuccia aseguró entre risas que se espera una llamada del papa Francisco por su intervención en el popular programa.

"Él (Francisco) nos invita a salir y a evangelizar, a decir que Dios no nos quita nada, sino que incluso nos da todavía más", dijo, tras lo que sobrevino una nueva aclamación por parte de los espectadores.

La monja se refería a la conocida afición del papa a telefonear por sorpresa, como cuando llamó a su quiosquero de Buenos Aires para que no le guardara más el periódico o a las Carmelitas Descalzas de Lucena (Córdoba) para desearles un feliz Año Nuevo.

Los cuatro miembros del jurado intentaron de manera animada convencer a la religiosa para que escogiera sus equipos.

Finalmente Scuccia se decantó por el del rapero italiano J-Ax, "por ser el primero que se dio la vuelta".

"Tú y yo somos imbatibles. ¿Sabes por qué? Somos el diablo y el agua bendita. ¡Ven conmigo!", fue el mensaje de J-Ax para su nueva compañera de concurso.

www.elcomercio.pe



Cinco aprendizajes que nos deja Sor Cristina con su presencia enThe VoiceItalia


Sor Cristina, de 25 años, comienza a ser considerada un ejemplo del actuar del joven católico ante el quehacer de la vida cotidiana.

Transmitir y contagiar el amor de Dios, no implica sólo invitar a celebraciones y temáticas en la Iglesia, sino salir a los ambientes en donde la cotidianidad está marcada por lo común y expresar la vivencia de la Fe.



Podemos rescatar cinco aspectos que pueden considerarse necesarios en nuestro caminar personal de fe y que son expresados desde la participación de la hermana en el casting del programa de canto.


#1 —-

Se consciente de lo que eres, y vive una vocación que te haga feliz sin temor a lo que venga. La hermana Cristina con su presencia ante los medios masivos y ser vista por millones de espectadores, sometiéndose a la opinión de los jueces, muestra una seguridad en su vocación, diciendo las palabras “Soy una monja de verdad”.

#2 —-

Se portador de Cristo en cualquier espacio y tiempo, sin importar el juicio de los demás. Sor Cristina con su decisión de participar en el show “The voice” nos transmite el mensaje de disfrutar la vivencia de Fe y dejar de avergonzarse con los supuestos de lo que la gente piensa, al contrario contagiarlos con la alegría de lo que cree y vive, fenómeno causado que se puede observar en el ambiente mientras ella participaba con su interpretación y la sorpresa y encanto de los jurados.


3 —-

Utiliza tus talentos para convivir, enseñar y recordar a tu alrededor de ser agradecidos por ellos. Sor Cristina con toda la convicción refiere “he venido aquí porque tengo un don y quiero compartir ese don. Estoy aquí para evangelizar”. Se percibe su felicidad por lo que hace, tiene y quiere, pero sobre todo se percibe que en todo momento es agradecida con Dios y quiere compartir la bendición con quienes coincide.

#4 —-

No te olvides de las bases y principios de Fe, por cuestiones vagas y que sólo alimentan el Ego. La hermana Cristina expresa su admiración por el Sumo Pontífice, expresando un respeto profundo a la presencia de los jueces que son distinguidos famosos y lo que representan en la sociedad, pero un amor manifiesto a la figura de Cristo en la tierra. Es claro que el reconocimiento y aplauso es algo que halaga a cualquiera, pero teniendo los pies bien puestos en el camino que se recorre, se puede transitar llevando la alegría de vivir el amor de Dios en lo que se hace.

#5 —-

Sigue el llamado que tu corazón te hace respecto a compartir el amor de Dios en donde puedas. Con las palabras expresa el por qué de se presencia en el escenario:“El Papa Francisco nos invita a salir y evangelizar y eso es lo que hago”. Con la vestimenta representativa de la congregación, una cruz en su pecho y la energía transmitida por la hermana, que el mismo jurado aceptó sentirla, hace y representa la famosa frase que el Sumo Pontífice exhortó a los jóvenes “hagamos lío.

http://parroquiaicm.wordpress.com/2014/03/21/cinco-aprendizajes-que-nos-deja-sor-cristina-con-su-presencia-en-the-voice-italia/


Ver:
http://www.infovaticana.com/sor-cristina-y-su-testimonio-en-la-voz/
Good News Festival - Finale - Suor Cristina canta "Senza la tua voce" su Tv2000 .
Publicado el 24/06/2013 - tv2000.it
Nello spazio Azzurro di Nel cuore dei giorni, condotto da Lucia Ascione ed Eugenia Scotti, la serata finale del Good News Festival per il premio critica TV2000 (visibile sul digitale terrestre canale 28, sul satellite al canale 138 SKY, sulla piattaforma satellitare TvSat al canale 18 e in streaming su www.tv2000.it), concorso musicale di ispirazione cristiana, nato da un'idea della Pastorale Giovanile del Vicariato di Roma, per mettersi in ascolto della voce dei giovani, attraverso la musica. Suor Cristina canta "Senza la tua voce", canzone scritta dalla stessa Suor Cristina insieme a Paolo Migani, ed edita dalla Merlino Edizioni Musicali. Sister Cristina Scuccia on Tv2000 sings "Without your voice". A song written by Sister Cristina the same with Paolo Migani and edited by Merlin Music Publishing. Sœur Cristina Scuccia sur TV2000 chante «Sans votre voix". Une chanson écrite par Soeur Cristina la même chose avec Paolo Migani et édité par Merlin Music Publishing.

Ver:
https://www.youtube.com/watch?v=oFQmE6UxcB8
Suor Cristina delle Orsoline della Sacra Famiglia vince il Good News Festival 2013!!


sábado, 22 de marzo de 2014

Material de Cuaresma y Semana Santa



Cuaresma y Semana Santa en Familia

El tiempo de Cuaresma, oportunidad para meditar y rezar en familia, y acompañar al Señor a través de su pasión hasta el glorioso culmen en la Resurrección. Para ayudarnos a vivir estos momentos, el Apostolado del Rosario en Familia ha publicado un libro de más de 60 páginas, que contiene una guía para las celebraciones de Cuaresma y Semana Santa. Además nos ofrece una guía para llevar a cabo la tradicional visita de las 7 iglesias, y meditaciones en cada una de las 7 palabras. Cuyo iniciador del sermón de las 3 horas ó de las 7 palabras fue el sacerdote limeño Francisco del Castillo jesuita. Incluye también un cancionero al final del libro y un disco con cada una de las 16 canciones propuestas para cada celebración.


Estará ya en nuestras oficinas.

http://www.rosarioenfamilia.org.pe/

Arzobispado de Lima
Jr. Chancay 282, Cercado de Lima
Lima 1 - Perú
Telefax: (051-1) 4333743
E-mail: info@rosarioenfamilia.org.pe
http://www.rosarioenfamilia.org.pe/



Apostolado del Rosario en Familia difunde material sobre Cuaresma y Semana Santa pRENSA JN19 PERU

Alberto Bertoli - "La storia di Elena" - SR 2014



 LA STORIA DI ELENA - ALBERTO BERTOLI Publicado el 31/01/2014 BERTOLI - IL Nuovo Album Di: Alberto Bertoli Dal 28 Gennaio 2014 in tutti gli store e i digital store Festival di San Remo 2014

 Alberto Bertoli - "La storia di Elena"

El Papa Francisco y su pasado “demasiado jesuita"



El Seminario jesuita de San Miguel, cerca de Buenos Aires
 
El Papa Francisco y su pasadodemasiado jesuita"


13 marzo 2014
¿Cómo es la relación de la Compañía de Jesús con el primer Papa jesuita de la historia? Responde el jesuita argentino y profesor de la Universidad Gregoriana, Humberto Miguel Yañez

por ANDRÉS BELTRAMO ÁLVAREZ

CIUDAD DEL VATICANO

Conoció a Jorge Mario Bergoglio más de 30 años atrás. El Papa fue su provincial, su formador y su amigo. El jesuita argentino Humberto Miguel Yañez siempre mantuvo buena relación con Francisco, incluso cuando se distanció de la Compañía por sus responsabilidades como obispo. En entrevista con el Vatican Insider habló de la relación entre el Papa y la orden fundada por san Ignacio de Loyola.


¿Un año de pontificado es muy poco tiempo para hacer un balance?

Ya existen muchos aspectos que llaman la atención. El primero es su estilo nuevo, es un Papa original. No es el estilo formal de los Papas reyes. Bergoglio no tiene nada de rey. En ese sentido es un cambio grande, por el cual muchos todavía están impactados y les cuesta aceptar. Por eso no ocupa los aposentos pontificios, vive en la Casa de Santa Marta para tener contacto con la gente. Un estilo de vida más de los religiosos. Esa es otra de sus característica, es un Papa religioso después de muchos siglos y el primer jesuita. Todo eso se percibe en su modo de conducirse, de ser y de tratar a las personas. No ama para nada el protocolo. Un estilo llano, sencillo, espontáneo, natural. Eso llama la atención, que sea tan normal.


¿Es un Papa realmente jesuita? ¿Cuánto de jesuita tiene Francisco?

Hay un chiste que se escucha por los pasillos en estos días: “Tiene nombre franciscano, se viste como dominicano, pero en el fondo es jesuita”. Es profundamente jesuita, eso no lo ha perdido. La Compañía de Jesús tiene un carisma eclesial, de apertura y diálogo con todos. Eso él lo ha puesto en práctica desde obispo. Ha tenido una evolución y eso lo ha preparado para el puesto que tiene ahora. Al mismo tiempo, no obstante su gran apertura, no pierde la capacidad de conducción. En definitiva es él quien decide, lo cual es muy bueno. Es una persona que jamás se ha dejado presionar por nadie, es muy libre y se le nota. No es que finge escuchar y ya tiene pensado cómo actuar. Al proceso de diálogo, va sumando un discernimiento espiritual. Eso le da una perspectiva no ideológica y una gran imprevisibilidad.


¿Qué puede significar para la Compañía este pontificado? Después de los problemas del pasado reciente, ¿Francisco está promoviendo una especie de “reforma” para los jesuitas?

Creo que sí, ya nos ha lanzado algunos dardos que nos han dejado pensando. Sobre todo en la última homilía que nos dirigió en la Iglesia del Jesús (de Roma), con motivo de la canonización de Pietro Fabro. Nos recordó que el jesuita es una persona incompleta, nos quería decir que debemos estar siempre en la búsqueda. Esa idea, junto con la de ir a las periferias existenciales, nos está sacudiendo para continuar un camino de creatividad que después del Concilio Vaticano II la Compañía ha tenido con las dificultades que eso le ha traído, con los errores que ha cometido. Pero no todo fueron errores, por lo pronto ha dado a la Iglesia a un Papa. No obstante esta etapa post conciliar ha sido la más traumática desde la fundación. El haber tenido tensiones con los Papas, con Pablo VI y Juan Pablo II, es algo nuevo en la historia de la Orden. Ahora el Papa jesuita en lugar de decirnos: “Muchachos, quédense cayados, no hagan lío”, más bien nos dice todo lo contrario: “Sigan adelante por el surco de la tradición de la Compañía”.


Pero es también un doble mensaje, porque Bergoglio tiene una idea muy clara del carisma original de la Compañía. Les pide que vayan a las periferias, pero no que se pasen, ¿es así?

Para ir a las periferias se tiene que hacer como Pedro Fabro, con una profunda espiritualidad. Eso lo indicó (el Papa) claramente en la homilía del 3 de enero. Es claro que los problemas de la Compañía han sido por un vuelco hacia lo social descuidando la dimensión espiritual, que no es un problema nuevo en la Iglesia pero que en la etapa post conciliar se hizo bastante crítico. Eso hizo caer en planteos ideológicos o posturas radicalizadas que en el fondo desfiguran el evangelio.


Bergoglio encarna esas turbulencias que vivió la Compañía, desde su difícil salida del provincialato en Argentina y su posterior “exilio” en Córdoba. De hecho algunos jesuitas confesaron haber tenido una muy mala imagen de él como arzobispo de Buenos Aires. ¿Están ante una oportunidad histórica de sanar esas heridas del pasado reciente?  


Él las conoce desde dentro y reaccionó en su momento a esas turbulencias con una posición muy clara, muy definida. Su postura estuvo en continuidad con el Concilio. Pero en su momento no se lo entendió, tal vez porque fue un poco visionario, profético.

¿Fue demasiado jesuita para los mismos jesuitas?

(Ríe) Tal cual. En cierto sentido sí. Él entendió muy bien la propuesta del Concilio de volver a las fuentes. A nosotros nos hizo estudiar los ejercicios, las Constituciones de la Compañía, las misiones jesuíticas. Pero no para quedarnos adentro, para ir a los pobres, para comprometernos con ellos. En él existe esa tensión entre la espiritualidad y la acción. Lo difícil es mantener esa tensión en equilibrio, porque donde se rompe ese equilibrio es cuando nos vamos a los extremos. Es un equilibrio muy frágil, al cual estamos llamados a mantener desde la oración.

http://vaticaninsider.lastampa.it/es/reportajes-y-entrevistas/dettagliospain/articolo/francesco-francis-francisco-32711/


Futbolista Tinga y la Etica



Tinga y la Ética

Escrito por P. Ernesto Cavassa SJ

Si pudiese no ganar nada y ganar ese título contra el prejuicio, yo cambiaría todos mis títulos por una igualdad en todos los lugares, todas las áreas y todas las clases”. Esa fue la respuesta del jugador brasileño Tinga, volante del Cruzeiro, ante los gritos racistas que recibió en el estadio de Huancayo proferidos por un grupo de asistentes al partido contra el Real Garcilaso por la Copa Libertadores. El resultado de ese partido ha pasado desapercibido luego del bochornoso espectáculo. En cambio, la frase de Tinga y su actitud ante la ofensa pública recibida ha sido objeto de encomio y fue escogida por varias publicaciones como “la frase de la semana”.

Un espacio tan cotidiano como un estadio de fútbol ha sido escenario de dos actitudes radicalmente diferentes ante el simple hecho de vivir juntos: de una parte, la discriminación, la violencia verbal, la intolerancia; de otra, la primacía de la igualdad de todos los seres humanos, independientemente de su color, clase social o lugar de procedencia. El jugador brasileño ha dado una clase de ética a quienes, escondiéndose en el anonimato, han pretendido humillarlo. Tinga ha representado en este caso los valores éticos que dignifican a las personas, haciéndonos a todos crecer en humanidad; por el contrario, con sus gritos animales, sus pretendidos ofensores se han deshumanizado y han evidenciado lo peor de nosotros mismos.

Este acontecimiento nos ha mostrado también que el espacio primero de la ética no es el aula de clase. Es la vida social. Es allí donde ella muestra su pertinencia y utilidad. En realidad, la ética se vuelve relevante en la medida en que logra colocar en primer plano de la vida social la aplicación de aquellos valores en los que hemos sido formados en la familia, en la escuela, en la sociedad. La reflexión ética viene después: nos ayuda a fundamentar esos valores.

Por ello, si queremos saber cómo andamos en ética, basta ver nuestros modos de convivencia. No sólo en los estadios. Otros espacios son también significativos: el tránsito limeño, los controles racistas en las discotecas, las sogas que en las playas dividen espacios sociales, la generalización de la violencia contra las poblaciones vulnerables (mujer, niños, adolescentes, migrantes), el uso del parque o de la calle como basurero, los casos constantes de corrupción en las instituciones políticas y sociales… son solo algunos botones de muestra.


Dilma Rousseff se reúne con futbolista Tinga, víctima de racismo en Perú


Hemos desterrado la ética a la periferia de la vida social. Como dice Francisco en la Evangelii Gaudium: “La ética suele ser mirada con cierto desprecio burlón. Se considera contraproducente, demasiado humana, porque relativiza el dinero y el poder. Se la siente como una amenaza, pues condena la manipulación y la degradación de la persona” (n. 57). Ese desprecio no es, pues, neutral: la exaltación de los intereses particulares prefiere dejarla de lado o, si no hay más remedio que tolerarla, la restringe al ámbito de lo privado.

Para vivir bien, para avanzar en un desarrollo sostenible, no es suficiente un 5% de crecimiento anual, especialmente si éste está mal distribuido. La calidad de una sociedad se muestra en la capacidad de transformar en sentido común, en vida cotidiana, aquellos valores éticos que permiten una convivencia democrática, justa y equitativa en todos los espacios que constituyen la vida social. Esta tarea es, sin duda, de la familia y de la escuela. Pero no solo. Es también de las instituciones sociales y políticas que tienen la responsabilidad de liderar la sociedad también en este aspecto. La ética es un componente indispensable en el objetivo común de construir una sociedad sostenible.

La tarea urgente -jugando con el título de esta columna- es colocar en el “centro” lo que, en el sentido común nacional y en la práctica social habitual, ha pasado a ser periférico. La construcción de una sociedad sostenible pasa por esa convicción. Personas como Tinga nos muestran el camino.



Texto publicado en la edición on line del Diario La República.
Ernesto Cavassa, SJ
Director de investigación e incidencia. Universidad Antonio Ruiz de Montoya

http://jesuitas.pe/novedades/intelectual/264-tinga-y-la-etica




DVD: El Efecto Francisco

Presentan en Roma:
04 marzo 2014

El Efecto Francisco


Con motivo del primer aniversario de la elección del Papa Francisco Goya, lanzó a nivel mundial de su nuevo documental “El Efecto Francisco: el Papa del Cambio”. Está disponible desde el 13 de marzo en español, francés e inglés.

El documental ha sido presentado en el congreso mundial de Signis, la más importante organización de comunicadores audiovisuales, que integra a más de 140 nacionalidades. El congreso ha tenido lugar en Roma y allí televisiones y distribuidoras de DVD de varios países han adquirido los derechos del documental.
Este nuevo film muestra, en 53 minutos, el fulminante ascenso a la cima de la popularidad del entonces poco conocido cardenal argentino. Refleja también el radical cambio de la imagen de la Iglesia que él ha generado. Una encuesta efectuada a pie de calle entre personas de diversas creencias y países lo atestigua .
¿Cuáles son las causas de tan espectacular cambio en la opinión? El documental recoge respuestas de destacados cardenales, de expertos en redes sociales como Gustavo Entrala, de vaticanólogos como John Allen, periodistas como María Ángeles Fernández, o del jefe de prensa del Vaticano Federico Lombardi.
“Para ellos una clave son los hechos y gestos que la gente ha visto hacer a Francisco, que les transmiten sencillez, cercanía, pobreza, esperanza y alegría. Todos admiten que se está notando un efecto Francisco”, subraya el director de Goya Producciones Andrés Garrigó.
¿Pero a dónde lleva Francisco a la Iglesia? ¿Qué cambiará? Sobre tales incógnitas el film recoge opiniones de los cardenales de París, Nueva York, Bombay, Lima, Sao Paulo, Santiago de Chile, Quebec, Westminster y Sevilla. Sus respuestas despejan muchas dudas.
Con imágenes entrañables, este documental ofrece también anécdotas, gestos de humor, mensajes, opiniones y claves para comprender un papado ya histórico.

Este es el cuarto documental realizado por Goya Producciones en torno al Papa en un año. El primero, “El Cónclave” apareció tras la renuncia de Benedicto XVI, el segundo “¿Quién es el Papa Francisco?, se tradujo a 14 idiomas, y el tercero “Revolución en Río”, es un magistral resumen de la última JMJ. Todos han sido difundidos con éxito en los cinco continentes.



miércoles, 19 de marzo de 2014

Fallas 2014: Valencia celebra la Nit del Foc



Fallas 2014: Valencia celebra la Nit del Foc

Colores intermitentes, carcasas de múltiples efectos y grandes crisantemos iluminan la ciudad

Valencia. (Europa Press).- Colores intermitentes, carcasas de repeticiones de múltiples efectos y grandes crisantemos con pistilos con cambios de colores han iluminado la madrugada de este miércoles el cielo de la ciudad de Valencia durante el disparo de la Nit del Foc, que ha tenido lugar entre el puente de las Flores y el de la Exposición y que da paso al día grande y último de las Fallas de 2014, el de la Cremá.
Durante los 18 minutos de la Nit del Foc se ha ofrecido "una colección de los mejores fuegos artificiales que se pueden presenciar hoy en día", según  Pirotecnia Caballer, que ha preparado un disparo que ha mostrado en el cielo de Valencia innovadores colores intermitentes, el kamuro "más brillante que se ha descolgado sobre el viejo cauce del Turia y carcasas de repeticiones de múltiples efectos, recuperando la esencia de la carcasa auténtica valenciana".


Leer más: 
http://www.lavanguardia.com/ocio/20140319/54403803697/fallas-2014-valencia-nit-del-foc.html#ixzz2wSZZO0Hc
Síguenos en: https://twitter.com/@LaVanguardia | http://facebook.com/LaVanguardia

Pagina Oficial de las fallas 2014:
http://www.tvfallas.com/#/?videoId=b2e91984-77a1-448a-b069-cc789ed9dcdb
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Exposición del Ninot 2014 - Fallas de Valencia (Reportaje)


Exposición del Ninot 2014 - Fallas de Valencia (Reportaje) Subido por Festa e tradicio


Ofrenda de flores a la Virgen de los Desamparados en Valencia 2014


Más de cien mil personas participan en Valencia en la ofrenda de flores a la Virgen de los Desamparados

Durante la jornada del lunes y el martes

VALENCIA, 19 MAR. (AVAN).-Más de 100.000 personas, entre falleros y músicos, participan entre el lunes y el martes, en Valencia, en la ofrenda de flores a la Virgen de los Desamparados, patrona de la ciudad.

La jornada del lunes concluyó hacia la medianoche con el desfile de la Fallera Mayor Infantil, Claudia Villodre, que fue recibida a su llegada a la Basílica de la Virgen por el arzobispo de Valencia, monseñor Carlos Osoro, según han indicado hoy a la agencia AVAN fuentes de la Junta Central Fallera (JCF).

En el segundo día, este martes, el recorrido de las diferentes comisiones falleras hasta la Plaza de la Virgen finalizó cuando la Fallera Mayor de Valencia, Carmen Sancho, pasó ante la patrona de los valencianos tras ser recibida, también, por el prelado, han añadido.


Igualmente, monseñor Osoro presidirá este miércoles, la fiesta de San José, con una misa a las 12 horas en la Catedral de Valencia.


En el recorrido de la ofrenda desfilaron ante la imagen de la Virgen de los Desamparados cerca de 400 comisiones falleras de la capital valenciana y de poblaciones de su área metropolitana como las localidades de Burjassot, Mislata y Quart de Poblet, integradas en la JCF, además de representantes de las casas regionales de otras comunidades autónomas con sede en la ciudad y de las fiestas de Alicante y Castellón.

Para confeccionar el manto de la Mare de Déu se han empleado “cerca de 60.000 ramos de claveles, en su mayoría blancos y también rojos y rosas”, que han colocado en la imagen de la patrona que cada año se instala frente a su Basílica, según ha explicado el coordinador de los “Vestidors de la Verge”, José García Bosch.

Además, los miembros de las distintas comisiones falleras y casas regionales también depositaron “cestas y canastillas florales a los pies de la imagen y en el interior de la Basílica”, según García Bosch.

Asimismo, ante los pies de la imagen de la Virgen se ha colocado una imagen de San José de finales del siglo XIX y que está inspirada en la talla que José Esteve creó para la Basílica de la Virgen de los Desamparados. (AVAN)
(Fotografías: A. Sáiz, V. Gutiérrez, M. Guallart)



Ofrenda de flores a la Virgen de los Desamparados - 2014 
 Publicado el 18/03/2014 por Avan Noticias 
Ofrenda de flores a la Virgen de los Desamparados en Valencia 2014, Servicio Audiovisual Diocesano


Fotos: Armando Romero y Josep V. Zaragoza












Arzobispo de Valencia, monseñor Carlos Osoro

Vea mas fotos en :
http://www.fallas.com/es/component/content/article/198-marzo-2014/14582-las-flores-toman-la-plaza-de-la-virgen